Beatrice Catanzaro
Beatrice Catanzaro con l’artigiana Luciana Angeloni | DOPPIOnodo
DoppioNodo è una tenso-installazione realizzata con la tecnica del chiacchierino utilizzando corde da montagna usate e donate per questo lavoro. Il progetto mette in dialogo una tecnica artigiana prettamente femminile, domestica e minuta, con l’annodatura praticata dagli alpinisti attraverso la realizzazione di un chiacchierino sovradimensionato.
Stravolgere le proporzioni è un gioco, una possibilità che offre uno sguardo inconsueto su ciò che sembra abituale. Ed è così che abbiamo infranto la sacralità dell’infinitamente piccolo del chiacchierino, trasformando il pizzo decorativo in una tenso-struttura.
Ogni corda ha una storia, una memoria, i suoi ricordi. Lo senti dalla sua morbidezza o rigidità, dal suo colore, dalla sua usura. Memorie di fatiche ed esplorazioni, di alzate mattutine e silenzi, di arrivi e incontri. Ogni corda ha una storia ed è forse questo che raccoglierle è stato difficile. Gli oggetti sono luoghi di memoria e disfarsene è un po’ come donare la propria memoria ad altri.
Le corde diventano, nodo dopo nodo, grandi chiacchierini. Le mani sempre più callose e doloranti. La corda ha il suo corpo, la sua ruvidità, come tutte le compagne di vita, non è inerte al fare, ma resiste, come a dire ‘ci sono anch’io’, e allora ti devi adattare.
Beatrice Catanzaro è artista, ricercatrice e insegnante, attualmente dottoranda alla Oxford Brookes University con il centro di ricerca in Scultura Sociale. Ha lavorato in Europa, Medio Oriente e India. Dal 2010 al 2015 ha vissuto in Palestina, dove ha insegnato alla International Art Academy of Palestine (Ramallah) e co-fondato il centro per donne e impresa sociale Bait al Karama nella città vecchia di Nablus. Il suo lavoro è stato esibito in musei e gallerie internazionali come il MART di Rovereto, la Fundacao Gulbenkian a Lisbona, l’Espai d’Art Contemporani de Castelló (EACC) in Spania, la Quadriennale di Roma.